Dal 1958 al 2018: una storia che rivive. Il Vespa Club Maddaloni attivo nell’organizzazione del ‘Trofeo Vespistico del Mezzogiorno’ Caserta-Bari

di Giuseppe Di Palo
Correva l’anno 1958. A poco più di dieci anni dalla fine della seconda guerra mondiale l’Italia intera si stava rimettendo in piedi. In alcuni casi addirittura in moto. Ne è un concreto esempio la rivoluzionaria idea di Enrico Piaggio di voler dare agli italiani un mezzo di trasporto semplice ed economico. Nacque così la divisione motociclistica della famosa casa di Genova (stabilitasi poi a Pontedera) che, con l’affiancamento dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, il 23 aprile del 1946, diede vita al noto “scooter” che ha letteralmente motorizzato il bel Paese: la Vespa.

È alle porte di quel florido periodo storico ricordato da tutti come il “boom economico italiano”, che va a collocarsi un’importante storia che vede come protagonisti il gioiello di casa Piaggio e, ancor di più, il Meridione d’Italia.
Ebbene, proprio nel 1958 buona parte del nostro Sud fu cornice dello spettacolare Trofeo del Mezzogiorno, gara su strada organizzata dal Vespa Club Italia in collaborazione con lo stabilimento Piaggio nell’ambito del “Campionato Vespistico Italiano di Regolarità”.

L’occasione fu utile per la Piaggio anche per far conoscere ulteriormente il proprio innovativo e rivoluzionario prodotto e, a tal fine, fondamentale fu la presenza di Luigi Caterino, fondatore e presidente dell’epoca del Vespa Club Caserta nonché proprietario della prima concessionaria Piaggio a Caserta. Luigi Caterino, per l’organizzazione della gara, si affidò a sua volta a Pasquale Bernardo, padre dell’attuale presidente onorario del Vespa Club Maddaloni Antonio Bernardo, che, con grande competenza e professionalità, pose la sua firma a piedi di un evento che ancora oggi affascina quanti lo ricordano.

Una gara con un imponente percorso che, con partenza da Caserta e arrivo a Bari, ha collegato e accomunato il nostro Meridione, dando il giusto lustro a quella parte dello Stivale fin troppo spesso screditata e denigrata. Un evento di tale grandezza ed importanza che nessun altro è mai riuscito a riproporre. Nessuno fino ad ora.

Infatti, nel sessantenario dalla “messa in moto” dell’evento, il Vespa Club Maddaloni, capitanato dal presidente Vincenzo d’Angelo, ripropone tale gara (nei giorni 7.8.9 settembre 2018) sotto il nome di “Rievocazione storica – Trofeo Vespistico del Mezzogiorno 1958-2018”. Il club della “città delle due torri”, infatti, conserva gelosamente tutta la documentazione originale dell’epoca, tra cui una foto sul cui retro compaiono i ringraziamenti di Luigi Caterino a Pasquale Bernardo relativi proprio all’ottima organizzazione ed all’impeccabile coordinamento fondamentali per il successo dell’evento di quei tempi.

1958. Antonio Bernardo (in Vespa sulla destra con fascia Vespa Club Caserta) al passaggio dinnanzi “Porta Bari” ad Altamura durante lo svolgimento del Campionato Vespistico Italiano di Regolarità “Trofeo del Mezzogiorno” Caserta-Bari
Tra i motivi di tale progetto, oltre che per la giusta rivalutazione della nostra storia e dei nostri luoghi, vi è la presenza del già citato presidente onorario del Vespa Club Maddaloni, Antonio Bernardo, un giovanotto classe 1922, primo sulla griglia di partenza con la sua Vespa 150 GS proprio all’edizione 1958 del trofeo Caserta-Bari.

L’iniziativa, alla quale potranno prendere parte esclusivamente quei modelli di Vespa prodotti dal 1946 all’aprile 1958, si configurerà come una vera e propria gara di regolarità con partenza ai piedi della splendida Reggia di Caserta e arrivo a Bari (Largo Luigi Giannella).
Alla partenza, all’arrivo e in alcuni tratti del percorso saranno presenti autorevoli esponenti della Federazione Italiana Cronometristi che segneranno i tempi e le eventuali penalità dei concorrenti al fine di decretare il vincitore di questa maestosa competizione.

Il circuito si snoda tra strade cittadine, provinciali e statali, regalando suggestive vedute e curve mozzafiato. Torna in voga, dunque, il piacere del viaggiare, dell’ammirare e dello scoprire un pezzo inedito di un Sud Italia che sempre incanta e affascina.
Un modo alternativo per far rivivere un pezzo di storia del nostro Mezzogiorno in grado di regalare splendidi panorami, emozioni e passioni uniche ed iniziative che resteranno nella mente e sulla bocca di tanti per molto tempo.